Che cosa si intende con il termine “psicoterapia”? Ci sono diversi tipi di psicoterapia? Quali sono i principali? Che cos’è la psicoterapia cognitivo-comportamentale? Come scegliere il giusto terapeuta?

Se ti stai facendo queste domande, sei nel posto giusto! Questo articolo si pone l’obiettivo di spiegare che cosa sia la psicoterapia, i principali approcci e orientamenti, e alcuni consigli per scegliere il “terapeuta giusto”.

Tutti hanno sentito parlare almeno una volta di psicoterapia e molti “sono stati da una psicologo” intraprendendo un percorso di psicoterapia. Oppure stanno pensando di farlo, spinti da diverse motivazioni.

Fino a qualche anno fa la psicoterapia era un argomento tabù e c’erano molti pregiudizi legati alla richiesta di aiuto psicologico. Alcuni addirittura si vergognavano ad ammettere di essere andati da uno psicologo. In particolare, era diffusa l’idea che chi si rivolgesse ad un terapeuta fosse “pazzo” o “malato” o “non abbastanza forte per affrontare da solo una qualche difficoltà”, e di conseguenza c’era una forte resistenza a chiedere aiuto.

Fortunatamente oggi non è più così e questi pregiudizi si stanno, anche se lentamente, esaurendo. Infatti sempre più persone, senza patologie, hanno potuto provare su loro stessi i benefici che un percorso di psicoterapia comporta.

Piscoterapia Arianna Dalsant Psicologa

Ma iniziamo dal principio, che cosa si intende con il termine di “psicoterapia”?

L’enciclopedia Treccani definisce la psicoterapia come:

“Ogni forma d’intervento terapeutico nei confronti di disturbi mentali, emotivi e comportamentali, impostato e condotto a termine con tecniche psicologiche (alle quali può aggiungersi il complemento farmacologico), ispirato a principî e metodi diversi, con il fine di migliorare l’adattamento dei pazienti all’esistenza e alla realtà [..]”.

Questa è una buona definizione, tuttavia necessita di più riletture per essere compresa meglio. Per semplificarla, possiamo andare a vedere quella che è l’etimologia:

“Psico-terapia”, infatti, viene dal greco “psichè” (anima, soffio vitale) e “therapeia” (cura). In senso esteso quindi, “fare psicoterapia” significa quindi

“prendersi cura dell’anima”

Possiamo quindi definire la psicoterapia come un percorso di trattamento della sofferenza psicologica che si realizza in una serie di incontri con un professionista psicoterapeuta che ha ottenuto il titolo dopo un ulteriore formazione di 4 anni dopo la laurea, il tirocinio post lauream e l’abilitazione alla professione.

Se non conosci la differenza fra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta, puoi leggere il mio articolo dedicato.

Si parla di psicoterapia individuale quando il trattamento è destinato ad un’unica persona, di coppia quando si rivolge per l’appunto ad una coppia, e di gruppo, se diretta a tre o più persone.

Lo scopo della psicoterapia è quello di

promuovere un cambiamento nella persona attraverso un percorso individualizzato

che tenga conto delle caratteristiche peculiari della persona e tale da alleviare in modo stabile alcune forme di sofferenza emotiva. La psicoterapia ha l’obiettivo ultimo di aiutare la persona a vivere meglio con se stessa e con gli altri.

Ci sono diversi tipi di psicoterapia? Quali sono i principali?

Ora che ne abbiamo compreso il significato, è bene sapere che ci sono diversi tipi di psicoterapia che si basano su diversi approcci teorici, che pongono il proprio focus su uno o più aspetti della dimensione umana e che si avvalgono di diverse tecniche. Pur avendo un obiettivo comune, il modo di raggiungerlo e gli assunti di partenza possono essere diversi.

Esistono numerosi orientamenti ma i principali e più utilizzati sono i seguenti:

Psicoterapia Psicoanalitica

Tratta i problemi psicologici (sia i più che i meno gravi) orientandosi sulla parola del soggetto e si riferisce al suo fondatore Freud, a cui va il merito di aver introdotto concetti come inconscio, transfert, conflitto psichico e pulsioni.

Psicoterapia Psicodinamica

Stimola la persona a dare importanza alle proprie emozioni, credenze ed esperienze infantili. Utilizza concetti teorici e metodologici psicoanalitici.

Psicoterapia Sistemico-relazionale

È orientata alla comprensione e alla modificazione delle modalità comportamentali e comunicative disfunzionali che mantengono in vita un determinato problema e/o sintomo. Il suo particolare approfondimento sulle dinamiche relazionali e comunicative rende questo approccio particolarmente valido per problematiche in cui vi è un importante coinvolgimento famigliare.

Psicoterapia breve-strategica

È un approccio breve alla soluzione dei problemi psicologici, che si svolge con un numero contenuto di sedute. È un approccio focalizzato sul sintomo.

Psicoterapia della Gestalt

È focalizzata sul qui ed ora, ed il passato e il futuro sono presi in considerazione solo nel momento in cui influenzano il momento presente.

Psicoterapia Terapia puzzle Arianna Dalsant

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC)

Quello che propongo ai miei pazienti è un approccio integrato in quanto mi avvalgo di numerose e diverse tecniche di psicoterapia apprese durante la mia formazione (Scopri il mio CV) e che utilizzo a seconda delle necessità della persona.

La mia formazione base è di orientamento cognitivo-comportamentale. Tale approccio rappresenta l’applicazione alla psicoterapia di un metodo rigoroso che si basa sui contributi della ricerca internazionale, ed è un insieme articolato di metodologie di intervento in continua evoluzione, che comporta investimenti continui in formazione.

Con la mia esperienza lego l’aspetto cognitivo (relativo cioè ai processi di pensiero) e quello comportamentale dei problemi psicologici, con particolare attenzione al loro rapporto con la sfera emozionale e con l’ambiente esterno.

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) propone dunque un insieme articolato di interventi atti a:

– individuare il/i sintomi che provocano sofferenza e trasformarlo/i nel target del percorso di psicoterapia;
– individuare il funzionamento della persona per evidenziarne i punti di forza e gli elementi disfunzionali con l’obiettivo di sfruttare i primi per modificare i secondi;
– aiutare la persona nella conoscenza di sé e nel riordinare le proprie priorità e bisogni;
– definire in maniera condivisa gli obiettivi specifici della terapia attraverso una continua collaborazione fra paziente e terapeuta;
– tenere monitorati i risultati attraverso test.

Per fare ciò, la TCC si avvale di una relazione terapeutica empatica ed accogliente, in cui i ruoli sono ben definiti e che richiede la partecipazione attiva e l’impegno del paziente, che è spesso invitato a svolgere dei piccoli compiti nella quotidianità. In questo modo i miglioramenti avvenuti in seduta si riescono a integrare anche nel quotidiano e diventano materia di confronto nell’incontro successivo.

Il paziente diventa protagonista attivo del suo cambiamento

ed è ha un ruolo chiave nel processo di cambiamento. Così sarà pronto a proseguire il proprio percorso di vita anche senza un sostegno psicologico.

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Referenze:
Medicitalia
State of Mind
La Mela, C. (2014). Fondamenti di terapia cognitiva. Edizioni Maddali & BruniRuggiero Giovanni M., Sassaroli Sandra, (2013). Il colloquio in psicoterapia cognitiva: Tecnica e pratica clinica. Raffaello Cortina Editore

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